I cani da tartufo... e non solo
Per un cucciolo da tartufi (cioè che abbia ricevuto l’imprinting del tartufo) senza pedigree, si parte di 200/250 €. Con pedigree siamo intorno ai 700/800 €. Per un cucciolo già addestrato per la cerca, invece, il prezzo oscilla intorno ai 600 €. I cani adulti già capaci invece possono arrivare a 2000/3000 €.
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Se ci pensiamo bene, senza di loro non avremmo la possibilità di gustare i tartufi nei nostri piatti; sono i nostri preziosi cercatori, grazie ai quali riusciamo ad assaporare questo sapore. Naturalmente ci vuole anche un buon padrone addestratore, che riesca ad insegnargli tutte le tecniche del mestiere. I cani da tartufo vengono addestrati fin da cuccioli (dai 3 mesi di vita) e inizialmente è tutto un gioco: gli si fa annusare uno straccio o una pallina impregnata di odore di tartufo e poi semplicemente si gioca. Molto utilizzato per instillare nel cane l’odore del tartufo, è l’olio al tartufo, che i trifolai mettono già precocemente nella pappa del cagnolino. Durante l’addestramento è molto importante che si instauri un legame di fiducia tra cane e tartufaio, e che l’attività di cerca venga sempre considerata come un’esperienza ludica e non un “lavoro”. Il comando “lascia” è indispensabile per non rischiare che, una volta trovato il tartufo, il cane se lo mangi! Bisogna sempre dare un piccolo premio al cane dopo che questi ha portato a temine il suo compito, dandogli per esempio un piccolo bocconcino.
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Innanzitutto è bene ricordare che non ci sono razze regolamentate per la ricerca del tartufo, per legge infatti si può utilizzare qualsiasi cane. Ma indubbiamente esistono alcune razze che sono più adatte di altre, sia perché hanno un olfatto più sviluppato, sia perché sono più adatte all’addestramento o perché risultano instancabili e resistenti. Primo fra tutti, il Lagotto Romagnolo, vero mago della cerca, obbediente e adatto anche ai trifolai meno esperti. Altre razze indicate sono: il Cocker Spaniel, lo Spinone, il Jack Russel e gli intramontabili Pointer e Bracco. Questi ultimi sono decisamente più testardi ed è più difficile addestrarli perché si distraggono facilmente; ma una volta che sono pronti, sono forse i più profiqui di tutti. Tuttavia, la stragrande maggioranza dei trifolai possiede un cane da tartufo meticcio, secondo il parere locale sarebbero loro i migliori; in dialetto piemontese sono chiamati taboj (pronuncia: “tabui”), e sono assolutamente fedeli. In ogni caso vale la pena sottolineare il fatto che ogni cane è diverso dall’altro, anche all’interno della stessa cucciolata, e perciò ognuno è unico e con diverso carattere.
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Forse soltanto qualche anziano trifulau crede ancora che questo sia un metodo che dia più risultati per la cerca e pensa che non dare da mangiare al cane la sera prima possa spingerlo di più in questa attività. Ma in realtà, se ci pensiamo bene, com’è possibile che il cane affamato, quindi non in piena forma e debole, faccia un buon lavoro? La ricerca è faticosa e il cane deve avere le energie necessarie per affrontare l’intera giornata senza stancarsi dopo poco tempo. È bene quindi non esitare nel fornirgli le sostanze nutritive di cui ha bisogno per avere un buon rendimento e metterlo di buon umore.
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